GISULFO. LA CATTEDRALE BAROCCA

Francesco Gisulfo (1658-1664)

 Arriva in Diocesi il 20 novembre del 1658. Seppe meritarsi gran lode per la prudenza, lo zelo, la dottrina e l’integrità. Comprò a favore del popolo la gabella (imposta) della farina.

Nella Visita ad Limina del 1662  scrive dello stato totale di degrado della Cattedrale. La sua prima preoccupazione è stata quella di impegnarsi per risanarla e abbellirla. Prolungò la Chiesa inglobando l’antico edificio di S. Gerlando e costruendo il cappellone barocco. La chiesa venne così allungata di 18 metri. Amplio le absidi e fece realizzare due cappelle una dedicata alla Madonna in cornu Evangelii (attualmente altare del santissimo) e  l’altra del Santissimo (oggi altare della Madonna) in cornu epistolae.

Agli anni del suo episcopato risalgono il rivestimento in  gesso e stucco dei pilastri della navata centrale e la ristrutturazione del presbiterio. Nel 1663 commissiona il nuovo soffitto a cassettoni sopra l’antico coro e arricchisce  la Cattedrale di due organi. Il transetto venne chiuso alle estremità con due fastose tribune con colonne tortili edificando l'altare dei Sette Santi Vescovi a nord e l'altare dei Santi Dottori a sud. Le nuove tribune hanno nascosto a nord, la cappella De Marinis e a sud la cappella del 1281 con l’altare dedicato a San Giovanni Battista, Eligio e Nicola. 

Incarica Michele Blasco (1628-1685) di adeguare la Cattedrale alle nuove forme barocche dipingendo il catino dell’abside centrale con la raffigurazione del Paradiso, l’arco trionfale con la figura allegorica della Sapienza e la finta cupola e le vele con le quattro virtù cardinali.

Non tutta la ricca decorazione in stucco della Cattedrale è riconducibile al suo operato, bensì il progetto decorativo iniziale, che  ripone a ricordo, le armi araldiche del presule. Il progetto decorativo è legato agli scultori Ferraro di Burgio con richiami alla bottega palermitana e allo scultore Giuseppe Palumbo. Poco prima della morte consacrò la Cattedrale all’Immacolata. Il suo monumento sepolcro, che era collocato nel centro dell’abside, dietro l’altare maggiore, con la stua dell?immacolata, durante i restauri degli anni settanta è stato spostato lungo la navata nord.

When he arrived to the diocese he found the Cathedral in a state of disrepair and took
decisive action towards restoring and improving it.
He expanded the Church by annexing the old Saint Gerlando building and by building the
large baroque chapel, increasing the church’s length by 18 meters. He expanded the apses as well, creating two chapels: one was dedicated to the Virgin Mary in cornu evangelii (currently the altar of the holy sacrament) and the other was dedicated to the Holy Sacrament (currently the altar of the Virgin Mary) in cornu epistolae.

During his episcopate, the pillars in the central nave were coated in plaster and stucco and
the presbytery was renovated. In 1663 he commissioned the new coffered ceiling above
the old choir and enriched the Cathedral by installing two new organs. The transept had
two ornate tribunes with solomonic columns at each end, and two altars were erected: the
altar of the Seven Holy Bishops to the north and the altar to the Saint Doctors to the south.
The new tribunes hid the De Marinis chapel to the north and the chapel built in 1281 with
the altar dedicated to Saint Giovanni Battista, Saint Eligio, and Saint Nicola to the south.
He put Michele Blasco (1628-1685) in charge of updating the Cathedral to the baroque
style by painting the vault of the central apse with a representation of the Paradise, the
main arch with the allegory of Knowledge and the fake dome and its four parts with the
four main virtues.
He donated precious artifacts to the Cathedral, including six chandeliers and twelve silver
vases.
Shortly before his death, he consacrated the Cathedral to the Virgin Mary.
On behalf of the people, he abolished the flour tax. He was praised for his prudence, his
zeal, his doctrine and his integrity.
His sepulchral monument, located behind the main altar in the middle of the apse, with the
statue of the Virgin Mary, was moved to the northern nave during the renovations that took
place in the seventies.