TRAHINA E LA CATTEDRALE

Francesco Trahina (1627-1651)

Nobile prelato palermitano, eletto vescovo di Agrigento nel 1627. Ha favorito lo sviluppo del Seminario nella cultura e nella pietà; ha moltiplicato le opere di pubblica beneficenza e  fronteggiato i disagi della città di Agrigento, invasa dalla peste e dalla carestia. Ha celebrato il Sinodo nel 1630, stampato in Palermo nel 1632 da Decio Cyrillo.

Durante il Suo vescovado il Seminario vivrà un periodo di rigoglio spirituale e civile. Fonda nuove Cattedre, dando agli studi un metodo e una nuova direzione, che accogliesse ed educasse cristianamente sia figli del popolo che del patriziato. Si ampliano le fabbriche del Seminario, edificando un secondo atrio ed iniziando il terzo. Dota  di rendite e benefici la biblioteca del Seminario, oggi biblioteca diocesana, per ampliarne il patrimonio librario.

In Cattedrale ha finanziato diverse opere; un nuovo coro era già completato nel 1645, dopo che un incendio aveva distrutto il precedente; ha edificato una nuova cappella di San Gerlando e commissionato l’Urna argentea, per le spoglie del santo, realizzata nel 1635 ad Michele Ricca, eseguita con la collaborazione di Giancola Viviano e Michele Ferruccio.

In questi anni viene ristuccata,  la cappella del Purgatorio, dove era stata eretta dal Capitolo la Compagnia delle Anime del Purgatorio, il 17 agosto 1625.

Commissiona il dipinto raffigurante San Francesco d’Assisi benedicente, opera destinata alla cappella della Cattedrale intitolata alla Natività e a san Giuseppe, quando la medesima riceve anche l’invocazione a San Francesco serafico, santo protettore del vescovo Trahina.

In questi anni grazie la Cattedrale entra in dialogo con grandi artisti marmorari italiani, protagonisti della scultura della Tardo-Maniera e Proto-barocca, commissiondo nel 1634, allo scultore marmoraio milanese Giovanni Giacomo Cirasola una balaustra per la cappella del SS. Sacramento, realizzata in pregiati marmi mischi di Alcamo (oggi perduta);  nel 1637 ha commissionato la decorazione dell’ingresso della cappella di san Gerlando, per accogliere l’imponente urna argentea. Sono stati realizzati dal medesimo scultore i monumenti funebri del vescovo Trahina del cardinale Ottavio Ridolfi (1623-1624).

 

Francesco Trahina was a noble prelate from Palermo, elected bishop of Agrigento in 1627; he faced the difficulties of Agrigento such as the plague and famine invasion. He fostered the cultural development of the seminary and multiplied public charity works; he celebrated the Synod in 1630, printed in Palermo in 1632 by Decio Cyrillo. During his bishopric, the Seminary experienced a period of vigorous spiritual and civic flourishing. He founded new cathedrals and transmitted a new method of study capable of educating the entire community in a Christian sense. Trahina enlarged the buildings through the construction of a second atrium and the beginning of the third. He endowed the seminary library (currently the diocesan library) with rents and benefits, in order to expand its library holdings.

In addition, he financed several works in the cathedral; a new choir completed in 1645, since a fire had destroyed the previous one; he built a new chapel of St Gerlando and commissioned the silver urn for the saint's remains, made in 1635 for Michele Ricca, with the collaboration of Giancola Viviano and Michele Ferruccio.

During these years, the Purgatory Chapel was rebuilt; it had erected the company of the souls in Purgatory on 17 August 1625. He commissioned the painting of the Blessing St. Francis of Assisi, a work made for the Cathedral chapel dedicated to the Nativity and St. Joseph; the chapel received the invocation to St. Francesco Serafico, by the will of its patron saint bishop.

In these years, thanks to Trahina's efforts, the cathedral received contributions from great Italian marble-working artists, protagonists of the Late Mannerist and Proto-Baroque sculpture. In 1634, he commissioned the Milanese marble-working artist Giovanni Giacomo Cirasola to create a balustrade for the Blessed Sacrament chapel in precious mixed Alcamo marble. In 1637, he commissioned the decoration of the entrance to the chapel of St Gerlando, in order to contain the imposing silver urn, as well as the funeral monument of Bishop Trahina and the funeral monument of Cardinal Ottavio Ridolfi (1623-1624).

Crediti Larissa Lauricella

 

Si deve a Mons. Francesco Trayna la costruzione della cappella consacrata al Patrono S. Gerlando, nella parte meridionale della Cattedrale, chiusa da una porta in rame sbalzato, di cui tre chiavi, destinati rispettivamente al Vescovo, al Capitolo e ai Giurati della città. La cappella doveva accogliere la nuova Arca argentea, custode delle reliquie del Santo. L’Urna fu commissionata all’argentiere palermitano Michele Ricca il 10 gennaio 1635, su progetto dell’abate Vincenzo Sitaiolo; il disegno fu eseguito dal grande pittore monrealese Pietro Novelli. Le parti fuse, quali i dodici puttini, le teste dei serafini e degli angeli furono realizzati dall’argentiere Giancola Viviano.