La diocesi agrigentina ha vissuto il grande evento del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) tramite la partecipazione attiva di mons. Peruzzo nella prima sessione e di mons. Giuseppe Petralia, vescovo di Agrigento dal 1963 al 1980, nelle altre tre sessioni.
La differenza nel concepire la Chiesa, il ministero episcopale e lo stesso Concilio, naturalmente, sia per l’impegno, sia per il tempo, che per la differenza di età, è evidente nei due vescovi agrigentini che parteciparono ai lavori conciliari.
Mons. Peruzzo fu un vescovo che aveva una forte concezione del suo ministero episcopale in riferimento alla realtà sociale e politica e anche la sua forte personalità lo portò ad essere punto di riferimento per tanti. Il vescovo durante il suo episcopato influenzò molto la vita sociale e le scelte politiche: Egli era il Vescovo. Mons. Petralia fu vescovo del Concilio. Fu consacrato durante il Concilio e vi ha partecipato attentamente. Da Roma ha partecipato al suo popolo i lavori e gli insegnamenti conciliari scrivendo settimanalmente sulle pagine de L’Amico del Popolo le Lettere dal Concilio.
La relazione dei due vescovi con il Concilio è diversa. Il primo partecipò alla preparazione come membro della Commissione teologica preparatoria e all’apertura come membro della Commissione dottrinale partecipò alla prima sessione.
Il suo dissenso con l’impostazione emerse però subito e la sua appartenenza allo schieramento dei “tradizionalisti” o “conservatori” fu chiara.
Mons. Petralia ha avuto il compito di guidare la Chiesa agrigentina dopo il Concilio con non poche difficoltà.
Giuseppe Pontillo
Editore: EcclesiaViva
Data di Pubblicazione: 2021
EAN: 9788894236255
ISBN: 8894236250
Pagine: 286
Formato: brossura
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