Un testo aggiornato su Pietro D'Asaro con diverse novità. Tra gli elementi di novità del testo si riconosce una veste editoriale totalmente nuova, in quanto scelta precisa e finalizzata alla riattualizzazione del D'Asaro; una nuova interpretazione delle opere, nelle quali si è evidenziata la capacità del Monocolo di indurre, attraverso le sue opere, relazioni con molti aspetti della cultura non soltanto moderna, temi teologici, filosofici e politici attualissimi. Sempre in luogo delle schede sono state riviste alcune posizioni critiche e di datazione; sono state aggiornate le collocazioni attuali per facilitare il turismo artistico e percorsi tematici. In questa sede è inoltre sostenuta la tesi che la cosiddetta "pittura brutta" sia collocabile ad una primissima formazione del pittore piuttosto che ad altri fattori quali la malattia, la vecchiaia o la collaborazione di aiuti. Viene chiarito il suo rapporto con lo "Zoppo di Gangi" ovvero Gaspare Bazzano (1562-1630) con la ferma convinzione che sia proprio quest'ultimo il suo maestro.
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